venerdì 26 novembre 2010

Tè bancha e papaya - Ricetta (quasi) macrobiotica

È venerdì pomeriggio, sono stanca e la giornata sarà ancora tanto tanto lunga. Mi sono preparata un tè e ho inventato una ricetta.
Macrobiotica, ovviamente.
La bevanda macrobiotica per eccellenza è il tè bancha, un tè quasi privo di teina, da sorseggiare durante la giornata al posto dell'acqua (a me non piace tanto bere acqua se non ho sete, mi da un senso di nausea). Ha un gusto molto leggero, non aspettatevi un gusto tipo un qualsiasi tè nero. È molto più delicato. Purtroppo però, anche se da solo è buono e fa tanto tanto bene (contiene antiossidanti, rimineralizza l’organismo e alcalinizza il sangue), ci sono dei momenti – come ad esempio questo lungo venerdì pomeriggio lavorativo – in cui ho voglia di qualcosa di un pochino più confortante e goloso.
In ufficio però non ho a disposizione granché (e mi rifiuto di attingere a qualsiasi schifezza delle macchinette), quindi la massaia che è in me, e che spinge sempre più prepotentemente per uscire, ha sfruttato ciò che mi sono portata dietro come spuntino e ha prodotto questa ricetta:

Tè bancha con papaya disidratata.

Ingredienti:
tè bancha
un pezzetto di papaya disidratata (io l’ho presa in un negozio di frutta e verdura, ormai sotto natale si trova un po’ ovunque)
acqua

Preparazione:
la preparazione ideale secondo me è da fare a casa con un pentolino. Vabbè, vi do entrambe le versioni.
Prima versione: siete in ufficio e avete a disposizione solo un bollitore: far bollire l’acqua nel bollitore, mettere il pezzo di papaya nella tazza, versare sopra l’acqua bollente, attendere cinque minuti, aggiungere il tè bancha.
Seconda versione: secondo me migliore, ma devo ancora testarla. Mettere l’acqua in un pentolino, quando bolle buttare dentro la papaya e far bollire qualche minuto. Spegnere, attendere qualche altro minuto e aggiungere il tè bancha.

Avrete un tè bancha leggermente aromatizzato. Okay, la papaya non ha NIENTE di macrobiotico, però può essere sostituita con qualsiasi frutta disidratata (infatti proverò presto con datteri e uvetta).
Importante: l’acqua in cui metterete il bancha non deve mai essere a 100 gradi. L’ideale è toglierla dal fuoco (o dal bollitore) quando iniziate a vedere le prime piccole bollicine.
Importantissimo: il tè bancha ha un tempo di infusione di 1-2 minuti. E non buttate via il filtro con le foglie, perché si può riutilizzare altre due volte (aumentando il tempo di infusione se si desidera un gusto più intenso).

2 commenti:

Dony Cipriadiluna ha detto...

purtroppo non amo proprio il tè..ma mi incuriosisce la papaia disidratata...è buona? ^_^

Theallamenta ha detto...

uhm.. dipende. se ami il molto dolce potrebbe piacerti, a me piace ma dipende dai momenti. a volte la trovo stucchevole. :)

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